
Primo episodio dell rubrica sulla storia del basket torinese a cura dei gemelli Giorgio e Paolo Viberti
L’incredibile vittoria di domenica scorsa della Reale Mutua Basket Torino contro la capolista Vanoli Cremona ci riporta alla mente un precedente “storico” ed emotivamente forte, che rappresenta il canto del cigno dell’allora Berloni Torino, formazione che quasi trent’anni fa arrivò per ben tre volte a un passo dallo scudetto.
Stagione 1985/86, Milano, andata di semifinale: da una parte la Simac di Dan Peterson, prima classificata al termine della stagione regolare, la Simac di D’Antoni, Meneghin, Premier, Bariviera, Pittis, Gallinari, Franco Boselli, Henderson e Schoene; dall’altra l’Auxilium finita quarta e allenata per l’ultimo anno da Dido Guerrieri, una Berloni che aveva rinunciato a Caglieris e che aveva chiamato dagli States la stella Mike Bantom al fianco di Scott May, dopo aver inserito anche il cecchino Giampiero Savio.
Quella Berloni era rimaneggiata almeno quanto la Reale Mutua di domenica scorsa: Morandotti si era fratturato lo scafoide a due giornate dalla fine della regular season, Vecchiato pochi giorni più tardi si era leso un tendine d’Achille, il giovane ed eroico Davide Croce scese in campo con la maschera protettiva per una frattura al naso. Ma pur in quelle condizioni, la Berloni con soli cinque giocatori (Savio, Della Valle, May, Bantom, Croce, in panchina i giovani Vidili e Pessina…) vinse straordinariamente 94-91.
Il ritorno fu un calvario, perché anche Scott May si aggiunse alla lista degli infortunati, restando in campo per pochi minuti con i tendini ormai logori. Milano passò al Ruffini, bissando nella “bella” e volando verso lo scudetto. Torino terminò quarta, ancora una volta battuta in semifinale dall’avversaria che poi si sarebbe fregiata del titolo italiano. Fu quello l’ultimo capolavoro di quella Berloni, che l’anno seguente cominciò a sfaldarsi. Ma l’impresa di Milano fu tanto inattesa quanto epica. Ed è un orgoglio poter dire: noi c’eravamo!
Giorgio e Paolo Viberti